Le esportazioni di vini siciliani hanno tenuto molto bene in un’annata, il 2023, molto problematica per l’industria del vino. I grandi rossi siciliani piacciono in Confederazione che è il terzo maggior importatore al mondo.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

La Sicilia è il secondo «vigneto» d’Italia per estensione, con 95.760 ettari coltivati, ed è la prima Regione per superficie vitata bio. È uno dei dati che emergono dall’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del Vino – Sicilia, realizzato da Nomisma Wine Monitor in collaborazione con UniCredit, dal quale emerge, tra l’altro che la Svizzera è il terzo mercato in termini di esportazioni per i rossi della Trinacria.

Il primo Paese in termini di volumi per l’export dei rossi è la Germania che assorbe il 22,3% delle esportazioni complessive, seguita dagli Stati Uniti con una quota del 18,6% e poi appunto dalla Svizzera con l’8,4%. In termini di valore le importazioni svizzere di rossi hanno fatto registrare una crescita dello 0,6%.

Anno complesso per il settore del vino

I cittadini della Confederazione sono decisamente interessati ai bianchi isolani. Le esportazioni di bianco pesano per il 3,7% sul totale complessivo, ponendo la Svizzera al settimo posto fra i maggiori importatori. Anche per i bianchi la parte del leone la giocano la Germania e gli Stati Uniti seguiti da Regno Unito e Giappone

Il 2023 è stato un anno complesso per il settore del vino, con un calo nelle importazioni a livello mondiale legato a ragioni sia di carattere congiunturale che strutturale.

Effetti del rallentamento economico

Ad un «overstock» di acquisti da parte degli importatori, generato da timori nelle rotture delle catene di approvvigionamento e di rialzi dei prezzi, si sono aggiunti gli effetti del rallentamento economico e del calo nella capacità di spesa dei consumatori, messa sotto pressione da fenomeni inflattivi.

Accanto a questi impatti di natura congiunturale, si sono resi più evidenti gli effetti dei cambiamenti strutturali che da tempo affliggono i consumi di vino: riduzione degli acquisti di vino rosso, minor propensione al consumo da parte delle giovani generazioni, maggior attenzione al contenuto di alcol e orientamento delle preferenze verso vini più leggeri e a minor gradazione alcolica.

Vini Bio al Top

I vini bianchi e le colture biologiche trainano la Sicilia che resiste alla contrazione dei raccolti di uve dell'ultima vendemmia dovuta agli eventi climatici estremi e all'attacco della peronospora.

Sul fronte delle esportazioni in Sicilia nel 2023, flettono le esportazioni di vini rossi Dopo (-4%) mentre cresce l’export di vini fermi bianchi Dopo (+ 7%). L’export di vini bianchi DOP siciliani cresce negli Stati Uniti (+29%), seguito dal Canada (+13,9%) e dalla Germania (+6,8%). Per i rossi DOP siciliani la maggiore crescita dell’export si ha con la Francia (+7,5%), seguito dal Regno Unito (+6,8%).

Quinto posto

L'edizione 2024 dell'Osservatorio si è arricchita dei risultati di una survey che ha coinvolto 1.000 consumatori italiani di vino, rappresentativi della popolazione italiana per genere, età e residenza territoriale.

Gli obiettivi dell'indagine sono stati, tra gli altri, quelli di valutare la notorietà dei principali vini a denominazione presso il consumatore, identificare le regioni maggiormente apprezzate nella produzione di vini per tipologia e mostrare i comportamenti di consumo a livello territoriale (frequenza, canali di acquisto, ecc. percezione del «brand» Sicilia.

Le etichette siciliane si sono piazzate al quinto posto dietro i vini di Piemonte, Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Fra i vini rossi l'Isola scende al sesto posto ma risale al terzo per i vini bianchi. A guidare questa crescita «bianca» è il Grillo.