La banca guidata da Alessandro Decio di muove in controtendenza rispetto al mercato e continua ad acquistare filiali. In Italia prosegue la desertificazione bancaria.

Banco Desio ha sottoscritto con Banca Popolare di Puglia e Basilicata un accordo per l’acquisto di un ramo d’azienda composto da un totale di 14 sportelli bancari ubicati in Lazio, Lombardia, Veneto, Marche e Piemonte.

L’acquisizione del ramo d’azienda, spiega una nota della banca brianzola, è coerente con gli obiettivi del Piano Industriale del Gruppo Banco Desio «Beyond26» che puntano a consolidare ulteriormente il posizionamento di banca di prossimità nei segmenti di clientela retail e PMI.

Opportunità di stabilità e crescita professionale

Nello specifico l’acquisizione permetterà di fare accedere i nuovi clienti ai prodotti e ai servizi del Gruppo Banco Desio ed offrirà un’opportunità di stabilità e crescita professionale ai nuovi dipendenti. Il ramo d’azienda include un prodotto bancario lordo al 31 dicembre 2023 pari a circa 870 milioni di euro e circa 17.000 clienti retail e PMI, oltre ad attività, passività e rapporti giuridici ad essi riferibili.

L’operazione consentirà un aumento del numero clienti del 3,6%, del totale impieghi del 3,0% e della raccolta totale da clientela ordinaria del 2,4%.

Closing nel quarto trimestre

La dotazione patrimoniale degli sportelli acquisiti è prevista pari al 16,2% del CET1 e consente a Banco Desio di mantenere un’elevata solidità patrimoniale limitando l’effetto diluitivo sul CET1 del Gruppo Banco Desio bancario a circa 30 bps. Il closing dell’operazione è previsto nel IV trimestre 2024 e il prezzo base pari a 21,9 milioni di euro (ed un badwill pari a 2,6 milioni) è soggetto agli aggiustamenti concordati tra le parti.

L’ottenimento delle sinergie di costo e di ricavo stimate potrà consentire un efficientamento operativo e commerciale con un contributo positivo all’utile netto già dal 2025. L’acquisizione è subordinata, tra l’altro, al provvedimento autorizzativo previsto dalla normativa Golden Power.

Decisione controcorrente

Alessandro Decio, amministratore delegato di Banco Desio, in un’intervista al Sole 24 Ore ha spiegato che «abbiamo deciso di andare controcorrente. Mentre molte banche chiudono filiali, noi vediamo spazio per comprare sportelli. Sappiamo fare bene la banca commerciale ed estrarre valore. Lo abbiamo fatto nel caso degli sportelli Carige acquisiti da Bper. E siamo pronti a rifarlo ancora».

L’epoca dei tassi zero ha portato molte banche a tagliare il numero di filiali; il successivo rialzo ha portato nuovamente la raccolta retail a essere preziosa. «Ci sono banche», spiega Decio, «che puntano meno sulle reti fisiche o che sono strutturalmente meno organizzate per gestire filiali e che quindi torneranno a cedere sportelli». «Puntiamo sullo small business», conclude Decio. «Costruiremo un canale interno diretto, interamente dedicato all’acquisizione di nuovi clienti, cui forniremo prodotti bancari e assicurativi e dove cresceremo organicamente».

Prosegue desertificazione

Si percepisce quanto Desio sia in controtendenza guardando ai numeri delle chiusure degli sportelli bancari in Italia. Secondo quanto emerge dal report elaborato dall’Ufficio studi e ricerche Fisac Cgil in Lombardia dal 2018 sono andati persi oltre mille filiali. Erano 5.010 nel 2018. Sono diventate 3.891 alla fine dello scorso anno. In pratica, ne è sparito uno su quattro. Solo nell’ultimo anno, la riduzione in Lombardia è stata del 5%. Inevitabilmente questo ha impattato anche il numero dei dipendenti. In Lombardia nel periodo 2018-2023  sono scesi da 69.972 a 59.868.

A livello nazionale, spiega il report, sono stati chiusi definitivamente 5.000 sportelli bancari in 5 anni, pari a oltre il 20% del totale, e con essi si è verificata auna riduzione di dipendenti di quasi il 6%, pari a poco più di 16.000 unità, da 278.000 a 262.000.