La Corte di Appello di Milano ha ribaltato il giudizio di primo grado, dove i manager erano stati condannati a sei anni, assolvendo Profumo e Viola perché «il fatto non sussiste».

Nuova assoluzione giudiziaria per gli ex vertici del Monte dei Paschi di Siena. Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, rispettivamente ex presidente d ex amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, sono stati assolti in appello dal Tribunale di Milano nel processo che li vedeva imputati per i reati di falso in bilancio e aggiotaggio per il periodo compreso tra il 2012 e il 2015.

I giudici nello specifico contestavano la contabilizzazione dei derivati Santorini e Alexandria che, secondo l’accusa, sarebbero stati falsamente rappresentati a bilancio come operazioni in titoli di Stato attraverso una contabilizzazione «a saldi aperti». Profumo e Viola erano stati condannati in primo grado a sei anni di reclusione.

In primo grado

I giudici della seconda Corte d'Appello hanno ribaltato la sentenza anche per Paolo Salvadori, allora presidente del collegio sindacale di Mps, e per la stessa banca, che era stata condannata per responsabilità oggettiva. In primo grado, Salvadori era stato condannato a tre anni e mezzo d reclusione, mentre la banca era stata condannata al pagamento di una sanzione pecuniaria da 800 mila euro.

I giudici milanesi hanno anche revocato le sanzioni da 2,5 milioni di euro irrogate in solido ad Profumo e Viola, oltre ai risarcimenti nei confronti delle oltre 2 mila parti civili che hanno preso parte al procedimento. La sentenza di Milano arriva dopo la recente conferma della Cassazione delle assoluzioni di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, anch'essi ex vertici della banca senese.

Fino a 550 milioni di rischi in meno

Secondo gli analisti di Mediobanca Securities, «il rilascio minimo di fondi di copertura dei rischi legali nel quarto trimestre 2023 potrebbe essere di circa 200 milioni, somma che potrebbe salire fino a 550 milioni, se tutti i contenziosi extragiudiziali fossero derubricati da ‘probabili’ a «possibili» o «remoti».

In caso di derubricazione dei soli contenziosi giudiziali, il rilascio di fondi rischi potrebbe ammontare a 360 milioni. Nei conti del terzo trimestre Mps aveva ridotto i rischi legali a 2,9 miliardi, comunque una somma che quasi equivale alla capitalizzazione della banca.

La correttezza degli accantonamenti sui passati crediti

Tutti i soldi detratti dal fondo rischi in seguito alle sentenze, andrebbero ad accrescere ancora di più il patrimonio Cet1 della banca senese, da uno 0,3% a uno 0,75% in più rispetto all’attuale 16,7% sugli attivi di rischio, dato che pone comunque Mps tra le cinque banche più capitalizzate in Europa.

Mediobanca ritiene, tuttavia, che fino al primo trimestre 2024 la banca sceglierà un approccio contabile prudente, in attesa di avere maggiore visibilità sull’altro procedimento che sta per cominciare e che riguarda la correttezza degli accantonamenti sui passati crediti erogati dalla banca.

Profumo emozionato

Profumo ha assistito alla lettura della sentenza che ha accolto con la voce rotta dal pianto. «Sono emozionato, dopo otto anni di sofferenza, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia e sono molto contento anche per la banca, perché si chiude questa triste vicenda» ha detto il manager ai cronisti presenti in Tribunale.

Il calvario giudiziario di Profumo e Viola non è ancora terminato, anche se queste assoluzioni a raffica di fatto smontano dalla radice l’impianto accusatorio che vedeva una malversazione di bilancio protratta negli anni dagli ex vertici. Il prossimo 22 dicembre, sempre a Milano, è attesa l'udienza preliminare per il terzo filone della vicenda, quello sulla presunta scorretta contabilizzazione di credito deteriorati.