Il CdA di Azimut ha deliberato lo spin off di una parte della Rete italiana di Consulenti Finanziari che confluirà in una nuova banca digitale, Ipo in 6-9 mesi.

Azimut ha varato un progetto per la creazione di una nuova fintech bank che prevede lo spinoff di una parte della rete italiana di consulenti finanziari che confluirà in una nuova banca digitale guidata dall’ad Paolo Martini, con l’obiettivo di quotarla entro 6-9 mesi.

La nuova realtà, indipendente dal Gruppo Azimut, potrà includere nell'azionariato anche partner bancari/finanziari e avrà all'avvio almeno 20 miliardi di masse in gestione a cui fanno riferimento circa 1,000 Consulenti Finanziari e sarà caratterizzata da un forte orientamento alla crescita.

Garanzia per 20 anni

In cinque anni verrà assegnato il 10% del capitale sociale (2% all'anno) della nuova banca ai Consulenti Finanziari già in struttura e a quelli che entreranno nella nuova realtà dal mercato, andando a ricostruire il modello fondato sulla partnership e sulla partecipazione dei Consulenti Finanziari all'azionariato che ha caratterizzato Azimut nei suoi 34 anni di storia.

Azimut Holding, spiega una nota, avrà dalla nuova entità la garanzia per 20 anni dei ricavi prodotti dalle masse esistenti all'atto del conferimento e si avvarrà dei servizi bancari della nuova società, si legge in una nota.

Più valore per azionisti Azimut

«La cessione al mercato di una parte della rete di CF in Italia tramite spin off in una Fintech Bank, consentirà agli azionisti di Azimut Holding di accrescere il valore delle proprie azioni grazie alla generazione di utili legati al margine di interesse ad oggi non ricompresi nel perimetro della società», ha commentato Pietro Giuliani, Presidente del Gruppo Azimut.

La nuova società, una volta ottenute le autorizzazioni e avviata l'attività, si pone l'obiettivo di raddoppiare in 5 anni gli utili e le masse gestite/amministrate, in condizioni di mercato normali.

Possibilità di poter partecipare al capitale della società

Nei primi 5 anni, la raccolta di risparmio gestito, assicurativo, advisory e amministrata è prevista tra i 16 e i 19 miliardi di euro, la crescita della liquidità e dei conti correnti tra i 7,5 e i 10 miliardi di euro.

Entro il 2029, il piano prevede l'inserimento di 500 nuovi professionisti dal mercato, tra Wealth Manager, Private Banker e Consulenti Finanziari anche grazie alla possibilità di poter partecipare al capitale della società.

Azionista di riferimento

Azimut Holding rimane indipendente e quotata in borsa, con Timone Fiduciaria che mantiene il ruolo di azionista di riferimento. Continuerà ad operare senza una licenza bancaria e proseguirà la sua strategia di crescita secondo l'attuale modello di business del Gruppo.

Ciò include le attività di distribuzione in Italia (con circa 850 Consulenti Finanziari), l'intera piattaforma globale di asset management, la partnership con UniCredit, tutto il perimetro internazionale e tutte le altre attività di Fintech e Corporate Investment Banking.

Nuova banca vale fino a 2,2 miliardi

«Negli ultimi 10 anni le reti di Consulenti Finanziari hanno visto triplicare la quota di mercato oggi vicina al 18%», ha commentato Paolo Martini, Amministratore Delegato di Azimut Holding e Amministratore Delegato in pectore della nuova banca, «come industria abbiamo ancora un grande spazio di crescita e con la nuova banca digitale al servizio di clienti e consulenti vogliamo cogliere appieno questo trend con l'obiettivo di diventare tra i leader di mercato in Italia».

La nuova banca digitale «avrà un valore tra 1,8 e 2,2 miliardi», ha spiegato il amministratore delegato di Azimut. Arà quotata a Piazza Affari e «immaginiamo che il mercato ci riconosca gli stessi multipli delle banche quotate», ha spiegato Giuliani.

Aumento di quasi il 50% del valore

L’operazione prevede di cedere azioni per far entrare un partner bancario, ha aggiunto l’ad spiegando che oggi «valiamo 3,2 miliardi, per cui, se dovesse arrivare ai nostri azionisti 1,8 miliardi, significherebbe un aumento di quasi il 50% del valore delle nostre azioni».