L’assemblea della banca ha approvato il bilancio e rinnovato il Cda per il prossimo triennio. Ora l’amministratore delegato dovrà decidere come investire il capitale in eccesso.

L’assemblea di Unicredit ha approvato il bilancio 2023 che si è chiuso con un utile consolidato record di 9,507 miliardi e ha, tra l’altro, rinnovato il Cda per il prossimo triennio che sarà guidato da Pier Carlo Padoan in qualità di presidente e di Andrea Orcel come amministratore delegato. All’assise ha partecipato il 68,7979% del capitale.

Gli unici due soci presenti con quote superiori al 3% del capitale erano Blackrock e Allianz. Ora, come precisato dallo stesso manager alcune settimane prima della riunione con i soci, Orcel dovrà decidere cosa dare dei dieci miliardi di capitale in eccesso che la banca ha in pancia. Il mercato pensa almeno a un’acquisizione.

Un grande onore

orcel 601

Andrea Orcel, CEO Unicredit (immagine: UC)

Orcel ha manifestato la sua gioia per il rinnovo della fiducia da parte dei soci. «Sono entusiasta di iniziare il mio secondo mandato come Amministratore Delegato di Unicredit».

Ho già collezionato tanti ricordi e tante esperienze in questa Banca, prima «vivendola» dall'esterno e poi servendola dall'interno, e sono davvero orgoglioso di tutti i traguardi raggiunti in questi tre anni” ha affermato Orcel aggiungendo che «essere confermato per una seconda volta vuol dire che credete nel percorso che abbiamo intrapreso, condividete la visione che abbiamo delineato, e soprattutto che avete fiducia in me per realizzarla. Questo è un grande onore per me. Non ho mai dato per scontata questa nomina e continuerò a impegnarmi e a lavorare senza sosta per meritare questa fiducia».

Traguardi non facili da raggiungere

L’assemblea è stata anche l’occasione per rivendicare, non senza orgoglio, i risultati raggiunti, non dimenticandosi di quanti non li credevano raggiungibili. «Gli ultimi 12 mesi hanno dimostrato l'impatto che siamo già riusciti a generare nella trasformazione di Unicredit», ha detto il Ceo.

«Una grande testimonianza di quello che abbiamo raggiunto insieme negli ultimi tre anni. Non è stato facile arrivare a questi traguardi, non era un finale già scritto, anzi. Molti pensavano che gli obiettivi che ci eravamo prefissati nel nostro piano strategico «Unicredit Unlocked» fossero impossibili da raggiungere, che Unicredit fosse troppo difficile da trasformare, che stessimo puntando troppo in alto. Mentre io ero convinto al 100% che avremmo dimostrato loro il contrario. L'anno scorso non abbiamo solo raggiunto i nostri target; li abbiamo superati».

Crescere in Europa

Ma crescere per Orcel non significa solo consolidare la crescita sul mercato italiano o quello tedesco, ma crescere in Europa.

«Il 2023 è stato l'anno in cui tutti hanno avuto la certezza che Unicredit è un vero e proprio leader nel settore bancario – ha aggiunto – non ho intenzione di fermarmi adesso. Ho piena fiducia nel potenziale di Unicredit e su dove possiamo arrivare; saremo implacabili nella nostra determinazione a migliorare».

«Il nostro fine ultimo, la nostra ambizione più grande è diventare la banca per il futuro dell'Europa, anticipare il cambiamento e stabilire un nuovo punto di riferimento per quello che una banca europea dovrebbe essere e dovrebbe fare».

Concentrati sul futuro

«Siamo stati e restiamo concentrati sul futuro – ha spiegato il presidente Padoan – ora che siamo una Banca più forte, ci troviamo in una posizione in cui possiamo agire anziché limitarci a reagire. Ciò significa che possiamo costantemente far leva sui progressi compiuti fino ad oggi e supportare i nostri clienti nell'affrontare le nuove sfide che dovessero presentarsi. La nostra trasformazione, tuttavia, non è ancora finita. Siamo consapevoli di dover intraprendere ulteriori cambiamenti se vogliamo offrire le migliori soluzioni possibili ai nostri clienti. Abbiamo già identificato le leve che utilizzeremo per proseguire il nostro percorso».

Nel suo intervento Padoan non ha mancato di tranquillizzare i soci più attivi, come la Fondazione Crt, dimostrando di avere fatto proprie le richieste dell’Ente.

Migliorarà Governance

«Miglioreremo il nostro modello di governance per promuovere un processo decisionale più aperto e trasparente – ha aggiunto – Prestiamo grande attenzione ai macro-cambiamenti attesi nei prossimi anni. Siamo pronti, infatti, a cogliere le nuove opportunità che emergeranno dalla transizione net zero in Europa e dai relativi investimenti nell'industria green. La progressiva integrazione su scala europea, inoltre, aumenterà la nostra capacità di supportare le imprese che svolgono attività commerciali nei paesi europei e intendono accrescervi il proprio business».