Custodian in Svizzera: stop alle banche straniere?
In genere, State Street evita l'attenzione pubblica e si astiene dal fare lobbying politico, preferendo concentrarsi sui dati.
Ora, trovandosi involontariamente sotto i riflettori, l'istituto è costretto a difendere la propria attività.
La Commissione Parlamentare chiede una retromarcia
La controversia nasce da una mozione presentata dalla Commissione dell'economia e dei tributi (CET) del Consiglio nazionale, a seguito di un’interpellanza del consigliere nazionale UDC Thomas Matter. La commissione sta spingendo affinché a State Street venga tolto il mandato di custodian del Fondo di Compensazione dell’AVS.
Se ciò non fosse legalmente possibile, la commissione ritiene che il Consiglio federale dovrebbe creare il quadro giuridico necessario per imporre il cambiamento.
La proposta sarà dibattuta e votata dal Consiglio nazionale il 3 marzo 2025, primo giorno della sessione primaverile.
UBS ha gestito il fondo dal 1997
Compenswiss, un’istituzione di diritto pubblico indipendente con sede a Ginevra, è responsabile dei fondi di compensazione dell’AVS, dell’AI e dell’IPG. Il suo consiglio di amministrazione è nominato dal Consiglio federale.
Nell'estate del 2024, il mandato è passato da UBS, che lo deteneva dal 1997, alla filiale zurighese di State Street Bank International, con sede a Monaco.
Compenswiss ha effettuato il cambiamento dopo che il Controllo federale delle finanze aveva raccomandato una gara d’appalto per i servizi di custodia globale e amministrazione dei fondi. La decisione è stata presa prima che UBS completasse l’acquisizione dell’ex competitor Credit Suisse.
Preoccupazioni per la sicurezza
La maggioranza della commissione del Consiglio nazionale sostiene che il nodo centrale della questione siano le preoccupazioni legate alla sicurezza, in particolare al fatto che State Street sia una banca americana.
«Per ragioni di tutela del nostro patrimonio nazionale (Primo Pilastro), non sarebbe più prudente che i fondi di sicurezza sociale della Svizzera (AVS, AI e IPG) affidassero i loro servizi di custodia globale a una banca svizzera?» chiede Matter.
State Street, tuttavia, sottolinea di occuparsi esclusivamente dell’amministrazione del fondo di compensazione, un processo tecnicamente così complesso che solo poche banche al mondo sono in grado di offrirlo. L’istituto evidenzia la propria specializzazione in questo ambito e i suoi oltre 200 anni di storia.
Respinge inoltre le affermazioni secondo cui non avrebbe una forte presenza in Svizzera. «Non siamo certo una società fittizia. Abbiamo un ufficio a Sihlcity con 100 dipendenti e siamo regolamentati dalla FINMA», ha dichiarato un portavoce in risposta a una richiesta di chiarimento.
La banca contesta anche le preoccupazioni sui rischi, affermando: «Una banca svizzera non sarebbe in una posizione migliore da questo punto di vista».
Perché l’Associazione Svizzera dei Banchieri si oppone alla mozione
L’Associazione Svizzera dei Banchieri (ASB) condivide questa posizione. «Siamo convinti che la modifica della banca depositaria non introduca rischi aggiuntivi, soprattutto perché una banca depositaria svizzera dovrebbe anche detenere titoli americani negli Stati Uniti. L’Associazione ha dichiarato che gli effetti di un improbabile ma possibile congelamento dei beni da parte delle autorità statunitensi sarebbero gli stessi per tutte le banche, indipendentemente dalla loro sede principale».
L’ASB si oppone alla mozione anche per un’altra ragione: «Siamo fermamente convinti che le aziende private debbano poter fare affidamento su procedure di gara consolidate. Questo è il nostro concetto di certezza del diritto».
Inoltre, la mozione escluderebbe di fatto tutte le banche estere operanti in Svizzera dalla possibilità di svolgere il ruolo di custodian per Compenswiss. «Grazie alla loro competenza e alle preziose reti nei diversi mercati globali, le banche estere sono partner affidabili per le imprese svizzere», sostiene l'ASB
Un argomento che ha il suo peso. Dopotutto, Compenswiss non è l’unico ente a servirsi di un istituto americano: molti fondi pensione svizzeri fanno altrettanto, tra cui Publica, il fondo pensione della Confederazione, e il fondo pensione delle FFS.