Intesa Sanpaolo accelera nel Golfo: dai Green Sukuk ai mega-bond
Il gruppo guidato da Carlo Messina consolida la propria posizione nei mercati del debito del Medio Oriente: primeggia nei Sukuk corporate, firma operazioni verdi da miliardi di dollari e rafforza le relazioni con i principali player della transizione energetica nella regione.
Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (IMI CIB), ha intensificato la propria presenza nel mercato del debito mediorientale.
Dall’inizio del 2025 la banca è stata Active Bookrunner in cinque emissioni benchmark e ha debuttato nel segmento dei Sukuk corporate, strumenti conformi alla finanza islamica, cogliendo un’opportunità in un’area in rapida espansione.
Massimo Mocio, Deputy Chief, Head of Global Banking & Markets di IMI CIB, evidenzia il ruolo sempre più centrale della Divisione: «L’ingresso nel mercato saudita con Saudi Electricity Company e la collaborazione con leader come Masdar e ADQ confermano un posizionamento strategico in un hub cruciale per transizione energetica e finanza sostenibile. Gli Emirati Arabi Uniti restano un mercato dalle enormi potenzialità, dove puntiamo a rafforzarci ulteriormente».
Sbarco nei Sukuk corporate
Il mercato dei bond islamici (Sukuk) continua a crescere, con un controvalore emesso superiore a 794 miliardi di dollari.
A febbraio 2025 Intesa Sanpaolo ha partecipato al collocamento di un Green Sukuk da 2,75 miliardi di dollari di Saudi Electricity Company, suddiviso in una tranche quinquennale da 1,5 miliardi e una decennale da 1,25 miliardi: primo mandato attivo della banca su un Sukuk corporate e debutto come Active Bookrunner in Arabia Saudita.
Partnership strategiche negli Emirati
A maggio la banca torinese ha ricoperto il ruolo di Active Bookrunner nell’emissione green di Masdar (Abu Dhabi Future Energy Company), rafforzando un sodalizio suggellato da un Memorandum of Understanding sull’M&A.
Ad aprile IMI CIB è stata coinvolta in un collocamento dual-tranche per Abu Dhabi Development Holding Company (ADQ), mentre a febbraio ha co-guidato l’emissione da 500 milioni di euro del Governo di Sharjah, quarta operazione con l’Emirato.
Finanza islamica e banche italiane
Le banche italiane non emettono direttamente Sukuk, ma istituti come Intesa Sanpaolo e Mediobanca hanno introdotto obbligazioni “Sharia-compliant”, destinate a finanziare asset reali o progetti sostenibili in linea con i principi islamici.
In particolare, alcune emissioni di Intesa Sanpaolo sostengono investimenti immobiliari e infrastrutturali compatibili con la Sharia, mentre Mediobanca ha collocato bond legati a iniziative ad alto impatto ESG, aprendo la strada a eventuali Sukuk futuri.
Presenza capillare nel Golfo
Il Gruppo Intesa Sanpaolo rimane l’unica banca italiana con una rete diretta nel Golfo, operando tramite le filiali di Dubai, Abu Dhabi, Doha e Istanbul: un presidio sul terreno che punta a intercettare nuove operazioni nella finanza sostenibile e ad ampliare l’offerta per clienti locali e internazionali.