Crescita Svizzera Rallenta: Rischi da Dazi USA e Crollo Export

La crescita economica svizzera ha subito un brusco rallentamento nel secondo trimestre del 2025. Secondo gli esperti di UBS, se i dazi statunitensi resteranno ai livelli attuali, le esportazioni potrebbero subire un calo marcato e la crescita del PIL diminuire di 0,4 punti percentuali. Anche il mercato del lavoro ne risentirebbe.

Il PIL svizzero, corretto per gli effetti degli eventi sportivi, è cresciuto solo dello 0,1% su base trimestrale, secondo l’UBS Chief Investment Office Global Wealth Management (UBS CIO GWM).

Il principale fattore negativo è stato l’indebolimento delle esportazioni, in netto calo tra aprile e giugno dopo l’impennata del primo trimestre, dovuta ad anticipazioni legate ai dazi USA. È particolarmente evidente la contrazione delle esportazioni farmaceutiche.

I servizi compensano l’industria

Nonostante ciò, la crescita ha superato le attese grazie al dinamismo del settore dei servizi, che ha compensato il calo industriale.

Un ruolo decisivo lo ha giocato la domanda interna. I consumi privati sono aumentati dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa pubblica è cresciuta dello 0,9%.

Per l’intero 2025, gli economisti di UBS stimano una crescita del PIL dell’1,3% (corretta per eventi sportivi), in rialzo rispetto alla proiezione di aprile dell’1,0%.

«Nei prossimi trimestri il commercio estero sarà frenato dal conflitto sui dazi, ma i consumi dovrebbero continuare a sostenere l’economia. Per l’anno prossimo prevediamo una crescita intorno allo 0,9%.»

Scenario condizionato dalle trattative con Washington

Molto dipenderà dall’evoluzione dei negoziati tariffari con gli Stati Uniti. Nello scenario di base, UBS considera un’aliquota del 15% (esclusi oro ed export farmaceutico). Se i dazi restassero al 39%, la crescita del PIL potrebbe ridursi fino a 0,4 punti percentuali.

Secondo UBS, in tale scenario fino allo 0,4% dei posti di lavoro sarebbe a rischio. Tuttavia, il modello svizzero di lavoro ridotto dovrebbe attenuare l’impatto sul mercato del lavoro e contenere la disoccupazione.

Export farmaceutico sotto pressione nel medio periodo

Gli esperti di UBS prevedono che il settore farmaceutico resterà esposto a dazi elevati, a meno che le aziende non decidano di rifornire direttamente il mercato statunitense con impianti produttivi negli USA.

«L’industria farmaceutica svizzera probabilmente costruirà capacità produttiva sufficiente negli Stati Uniti per servire quel mercato ed evitare dazi elevati. Questo, tuttavia, eroderà l’avanzo commerciale svizzero e peserà sulla crescita nel medio periodo.»