Enorme successo per la nuova edizione del titolo destinato ai piccoli risparmiatori che supera ogni record precedente di domanda. Dubbi sulla spesa per interessi italiana.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Grande successo per la terza edizione del Btp Valore, il Buono Poliennale del Tesoro destinato esclusivamente alla clientela retail. Il titolo ha raccolto ordini per complessivi 18,32 miliardi di euro, una cifra superiore ai 18,14 miliardi fatti segnare dall’emissione lanciata sul mercato il giugno scorso e ai i 17,2 miliardi di euro di domanda registrati dall’emissione di ottobre 2023.

«Si tratta – spiega il ministero in una nota – del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati, 656.369, in un singolo collocamento di titoli di Stato per i piccoli risparmiatori, a cui è esclusivamente destinato il Btp Valore».

Esclusivamente ai risparmiatori individuali

Il Btp Valore è una famiglia di titoli di Stato indirizzata esclusivamente ai risparmiatori individuali, ideata nel 2023 per aumentare la quota di debito pubblico in mano alle famiglie italiane. Il titolo, che ha scadenza sei anni, offre un rendimento del 3,25% per il primo, secondo e terzo anno e del 4% per il quarto, quinto e sesto anno.

Ai sottoscrittori che lo terranno in portafoglio per tutta la durata dei sei anni verrà garantito anche un premio finale extra dello 0,7%. Se si considerano i sei anni di durata del titolo, il rendimento medio annuo è del 3,62% che sale al 3,73% considerando il premio fedeltà dello 0,7%.

Successo non è gratis

Nelle fila del Governo il successo dell’emissione è stato letto come un atto di fiducia del popolo italiano nella tenuta del Governo, e in parte lo è. Il Premier Giorgia Meloni aveva annusato per tempo l’aria di successo e lo ha cavalcato con sapienza spiegando, poco prima dell’avvio dell’emissione, che per «investire bene anche due soldi in una nazione seria con un governo stabile» c’è il nuovo Btp Valore.

Lo Stato italiano deve essere per forza generoso con chi gli presta denaro, considerando rating e stock di debito esistente. Il Btp Valore, nonostante abbia un rendimento inferiore a quella dell’ottobre scorso, è piaciuto perché l’inflazione ha iniziato una discesa destinata a durare e di conseguenza prossimamente caleranno tutti i tassi degli investimenti offerti.

Di fatto potrebbe essere una finestra d’investimento destinata a non ripetersi.

Gioia per il successo

La gioia per il successo deve però essere temperata dalla considerazione del costo che questo successo ha avuto. Sui titoli a 10 anni, l’Italia paga il 3,88%, rispetto al 3,3% della Spagna, al 3,26% della Slovenia, al 3,13% del Portogallo, al 2,9% della Francia.

Tra i Paesi euro solo la Slovacchia paga di più, ovvero il 4,56%. Il Btp Valore è stato offerto a un tasso superiore di circa tre decimali rispetto a quello del corrispondente Btp a uguale scadenza. Il che significa che la maggiorazione del tasso di interessi offerto comporta una maggior spesa per interessi di quasi 55 milioni di euro l’anno che a sua volta significa che alla scadenza dell’emissione al 2030 la maggior spesa ammonterà a 329 milioni.

Se a questi si sommano i surplus di rendimento offerti dalle altre due emissioni il conto sale a quasi 600 milioni in più.

Padroni del proprio destino

«La strategia del Governo di riportare il debito pubblico quanto più possibile nelle mani degli italiani», ha spiegato la presidente del Consiglio, aiuta ad «essere più padroni del nostro destino perché quando il debito pubblico è nelle tue mani sei meno sottoposto alle pressioni esterne».

Un assunto che, nella pratica, è tutto da dimostrare. E’ tutto da vedere, infatti, se e fino a quanto gli italiani sarebbero disposti ad accettare di rischiare di perdere i propri soldi e quindi di non vendere i Btp (evitando così un rialzo di rendimenti e spread) qualora ci fossero attacchi speculativi nei confronti dell’Italia.