All’ombra della Lex UBS: potere sanzionatorio per la Finma?
Venerdì scorso il Consiglio federale ha presentato i punti chiave dei suoi futuri progetti di legge in materia di regolamentazione bancaria. Tra le novità riemerge un tema già noto: il potere della Finma di infliggere sanzioni pecuniarie.
Quando la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter ha illustrato alla stampa le proposte del Consiglio federale e delle autorità per adeguare la regolamentazione bancaria, quasi tutta l’attenzione era concentrata sulla questione – cruciale per UBS – dei requisiti patrimoniali.
Ben poca attenzione ha invece ricevuto una delle 28 misure: l’introduzione di una «competenza della Finma a infliggere sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti di persone giuridiche». In altre parole, il potere sanzionatorio dell’autorità di vigilanza sui mercati finanziari.
Destinata alle persone giuridiche sottoposte a vigilanza
Nel documento di orientamento la misura viene descritta come «contributo al rafforzamento della vigilanza» e qualificata come «strumento standard a livello internazionale».
Secondo il Consiglio federale, la nuova facoltà sanzionatoria dovrebbe applicarsi agli «istituti finanziari sottoposti a vigilanza (persone giuridiche)», una definizione che, per ora, non è stata precisata nel dettaglio.
L’estero come punto di riferimento
La presidente della Finma, Marlene Amstad, ha dichiarato in conferenza stampa che occorre chiedersi «quanto sia opportuno che solo le autorità estere dispongano di un potere sanzionatorio mentre noi ne siamo privi».
Amstad non ha ancora voluto indicare quale potrà essere l’importo massimo di tali sanzioni: la quantificazione è, ha spiegato, una questione di implementazione e di definizione concreta. Lo strumento dovrà essere «proporzionato», ma al contempo «sufficientemente dissuasivo».
La strada è ancora lunga
Keller-Sutter ha fatto eco a questa posizione: l’obiettivo è dotare la vigilanza svizzera degli stessi strumenti di cui dispongono le autorità omologhe all’estero. Come tutti i piani presentati venerdì, anche questo rimane subordinato agli esiti della consultazione e al successivo dibattito parlamentare.