Ifis si prende tutto: l’era Illimity finisce senza clamore
Con un colpo silenzioso ma efficace, Banca Ifis segna la fine dell’indipendenza di Illimity. E perfino Corrado Passera, il fondatore, ha aderito all’offerta. Si apre una nuova fase nel panorama delle challenger bank italiane.
La notizia è arrivata quasi in sordina: venerdì 27 giugno, poche ore prima della scadenza dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) di Banca Ifis, Corrado Passera ha deciso di cedere.
L’amministratore delegato e fondatore di Illimity ha comunicato che apporterà le azioni detenute – pari al 3,973% del capitale – all’offerta lanciata da Ifis. In poche righe, si è chiuso un capitolo iniziato sei anni fa con l’ambizione di rivoluzionare il sistema bancario italiano.
Il passo indietro di Passera sancisce non solo la fine della sua battaglia per mantenere indipendente la «sua» banca, ma anche la vittoria delle logiche di mercato. Alla fine, ha prevalso la regola d’oro: «cash is king».
Offerta migliorata e adesione oltre l’84%
Banca Ifis ha centrato l’obiettivo grazie a una mossa strategica: migliorare l’offerta con un bonus in contanti del 5%, alzando il corrispettivo a 1,6835 euro più 0,10 azioni Ifis per ogni azione Illimity, nel caso si superi il 90% del capitale. L’offerta ha attirato molti azionisti, portando le adesioni all’84,09%.
Una soglia sufficiente per dichiarare il successo dell’Opas (il minimo era fissato al 60%), ma ancora sotto la soglia «magica» del 90%, necessaria per l’acquisto forzato delle azioni residue.
Termini riaperti per raggiungere la soglia critica
Proprio per cercare di superare questa soglia, Banca Ifis ha deciso di riaprire i termini dell’offerta dal 7 all’11 luglio. Solo dopo quella data deciderà se procedere con l’acquisto forzato o con una fusione tramite assemblea straordinaria.
Intanto, il presidente Ernesto Fürstenberg Fassio ha celebrato l’operazione come una tappa storica per l’istituto mestrino. «Uniremo due challenger bank innovative per costruire un gruppo di riferimento per l’economia italiana», ha dichiarato.
Una crescita che parte da lontano
L’acquisizione di Illimity si inserisce in una lunga strategia di crescita che ha visto Banca Ifis incorporare realtà come Interbanca, Toscana Finanza e Credifarma. Dopo aver rinunciato a Carige nel 2019, ritenuta troppo rischiosa, la banca ha puntato su un percorso più mirato e sostenibile.
Con questa operazione, Ifis punta a rafforzarsi sia nel credito alle PMI sia nella gestione dei crediti deteriorati. Due segmenti in cui l’unione con Illimity promette sinergie concrete e crescita accelerata.
Utp, digital banking e nuove prospettive
Grazie all’acquisizione della banca fondata da Passera, Ifis entra con forza nel mercato degli Utp – crediti incagliati ma non ancora deteriorati – un’area in cui Illimity ha sviluppato un know-how distintivo. La capacità di valorizzare questi crediti rappresenta un vantaggio competitivo significativo.
Inoltre, Illimity porterà in dote una piattaforma digitale evoluta e ben posizionata nel retail banking, ampliando così la portata di Ifis anche sul fronte dei clienti privati. Un salto di scala che ridefinisce il panorama delle banche alternative in Italia.