Bonus: stop per gli ex dirigenti di Credit Suisse

I bonus destinati ai dipendenti dei primi tre livelli dirigenziali dell’ex Credit Suisse, per il momento, non verranno erogati. Il Tribunale Federale Svizzero ha concesso effetto sospensivo ai ricorsi presentati dal governo svizzero e da UBS contro una decisione del Tribunale amministrativo federale.

A fine marzo, il Tribunale Amministrativo Federale (BVGer) aveva accolto un reclamo presentato da dodici persone coinvolte contro i tagli ai bonus ordinati dal Dipartimento Federale delle Finanze (DFF) nell’ambito dell’azione di salvataggio di Credit Suisse del 2023.

In risposta, UBS e il governo svizzero hanno presentato ricorsi al Tribunale Federale. Come riportato dall’agenzia di stampa svizzera «SDA/ATS», il tribunale ha concesso a questi ricorsi un effetto sospensivo «per motivi di economia processuale e certezza del diritto.»

Ciò risulta da due sentenze pubblicate dal Tribunale Federale giovedì scorso.

Misure legate alla fusione d’emergenza

La controversia legale riguarda le misure imposte nel marzo 2023 durante la fusione d’emergenza tra Credit Suisse e UBS. In quel periodo, il Consiglio Federale svizzero aveva incaricato il Dipartimento Federale delle Finanze (DFF), tramite ordinanza d’urgenza, di adottare provvedimenti riguardanti le retribuzioni ai sensi dell’articolo 10a della Legge bancaria.

Di conseguenza, il DFF aveva ordinato il 23 maggio 2023 che Credit Suisse riducesse o cancellasse i pagamenti dei bonus ancora dovuti all’interno del gruppo: per i top level (Consiglio di Amministrazione Esecutivo), i bonus dovevano essere completamente cancellati; per il livello immediatamente inferiore, ridotti del 50%; e per il secondo livello sotto il Consiglio di Amministrazione Esecutivo, ridotti del 25%.

Secondo la sentenza del Tribunale Amministrativo Federale, non sussisteva una base giuridica per tale ordine. I bonus erano infatti compensi concordati sulla base dei contratti di lavoro.

Una questione di diritto del lavoro o civile

Il Tribunale Federale ha affermato nelle sue sentenze che i tagli ai bonus rientrano nel diritto del lavoro o civile e che, pertanto, sono di competenza dei tribunali civili o eventualmente arbitrali. Ha inoltre sottolineato che la decisione sulla legittimità dell’ordine del DFF potrebbe influenzare in modo significativo l’esito di questi procedimenti.

L’effetto sospensivo è stato concesso perché, diversamente, potrebbero insorgere sentenze contraddittorie.