Goldman Sachs al vertice del private banking svizzero

Nell’ultima «Wealth Management Study» della società di ricerca zurighese Fin21, Goldman Sachs conquista la prima posizione, superando nomi affermati come Julius Baer, Pictet e Lombard Odier. Lo studio, giunto alla sua quarta edizione, è stato condotto dal docente e fondatore di Fin21, Christoph «Chris» Künzle.

(Fonte: Wealth-Management Study; cliccare sulla tabella per ingrandirla)

Basandosi sui dati finanziari pubblicati di 69 banche svizzere, l’analisi misura la performance secondo quattro criteri: crescita, solidità patrimoniale, efficienza e redditività (vedi qui i dati).

I risultati di queste quattro categorie determinano i vincitori assoluti. Come spiega inoltre lo studio, vengono individuati vincitori distinti per due segmenti: banche private con meno di 20 miliardi di franchi di asset in gestione (AUM) e quelle con oltre 20 miliardi di franchi.

(Immagini: Michael Sicker/finewsticino.ch)

Campioni di efficienza lontani dai riflettori

Mentre i grandi nomi globali dominano le prime pagine, diversi istituti meno conosciuti ottengono risultati straordinari. La Scobag di Basilea si classifica come la banca più efficiente e meglio capitalizzata della Svizzera.

La ginevrina Mirabaud ha registrato la crescita più forte in termini di redditività, mentre tre banche luganesi – Banca del Ceresio, Credinvest Bank e BG Private Bank – figurano in posizioni di rilievo. Nella Svizzera tedesca, MBaer Merchant Bank e BZ Bank si distinguono per le ottime performance.

Crescita senza nuovi afflussi

I dati raccontano una realtà chiara: il tradizionale modello svizzero di private banking si sta avvicinando ai suoi limiti. Sebbene l’andamento positivo dei mercati abbia fatto salire del 10% circa il totale degli asset dei clienti, portandoli a 8,7 trilioni di franchi in Svizzera e Liechtenstein, questo incremento è stato determinato principalmente dai mercati e non da nuovi afflussi di capitali.

«L’espansione del settore non è alimentata da nuovo denaro», afferma Künzle. I nuovi afflussi netti sono diminuiti di oltre il 14% su base annua – un segnale allarmante del fatto che Svizzera e Liechtenstein faticano ad attrarre nuova ricchezza, gran parte della quale viene oggi creata e registrata in centri come Singapore, Dubai e Stati Uniti.

Oltre la «Vecchia Europa»

«Per mantenere la propria posizione di leader come centri offshore, la Svizzera e il Liechtenstein devono ampliare la loro portata globale e la capacità di acquisire clienti al di là dei mercati tradizionali della Vecchia Europa», avverte Künzle.

«Mantenere lo status quo non sarà sufficiente – il successo futuro dipende dalla capacità di intercettare nuovi flussi di ricchezza e di riattivare la dinamica di crescita dell’intero ecosistema», aggiunge.

Costi in aumento, margini in calo

Lo studio mette inoltre in evidenza una tendenza preoccupante: le spese per il personale delle banche private svizzere sono rimaste elevate o addirittura aumentate. Con afflussi più lenti e costi in crescita, la sostenibilità del modello svizzero di private banking è sotto pressione.

La disciplina sui costi e i guadagni in termini di efficienza hanno contribuito a mantenere la redditività – il rapporto costi/ricavi medio è migliorato leggermente, scendendo al di sotto del 77% – ma ciò è probabilmente dovuto più al favorevole andamento dei mercati che a una reale ottimizzazione strutturale dei costi.

I costi del personale, ancora molto elevati, confermano che il miglioramento dell’efficienza a lungo termine resta una priorità strategica.

Diminuzione della rilevanza internazionale

Il professore emerito di finanza di Zurigo, Martin Janssen, nella sua prefazione allo studio, evidenzia un altro squilibrio: «Un sorprendente 66 percento del totale degli asset gestiti dalle banche private svizzere è detenuto da UBS, un dato che sottolinea l’enorme peso dell’ultima banca universale svizzera di portata globale.»

Escludendo UBS e altri colossi come Pictet e Julius Baer, le restanti banche private gestiscono in media circa 25 miliardi di franchi ciascuna – una cifra modesta che mette in luce il progressivo declino dell’importanza internazionale del settore bancario privato svizzero, tendenza confermata anche da indici come il Financial Center Index.

La fiducia nell’era digitale

«In un mondo sempre più veloce, mobile e probabilmente più decentralizzato, questi cambiamenti pongono sfide completamente nuove per le banche private», osserva Janssen. L’esperienza e la fiducia un tempo incarnate dai banchieri saranno sempre più integrate – o sostituite – dall’intelligenza artificiale (IA) e dagli strumenti tecnologici, economici e crittografici della blockchain.

Poiché la fiducia basata sulla blockchain è indipendente dalle istituzioni, si favorisce una concorrenza più aperta a livello globale”. «Le banche farebbero bene ad agire non solo sulla carta, ma attraverso iniziative concrete e realizzabili», afferma Janssen che, tuttavia, intravede motivi di ottimismo: l’eccellenza del sistema educativo della Svizzera e la sua cultura dell’innovazione restano punti di forza consolidati.

Il Playbook Svizzero di Goldman Sachs

Nuovi uffici di Goldman Sachs nella Bahnhofstrasse a Zurigo (Immagine: GS Media)

I risultati dello studio riflettono proprio questo cambiamento. Goldman Sachs Svizzera ha modellato la propria offerta per individui ultra-ricchi (UHNWIs) attorno ai punti di forza tradizionali del private banking svizzero – discrezione, servizio ed esperienza – integrando al contempo le proprie dimensioni globali e le capacità di una banca universale.

Questa formula ha dato risultati concreti. La banca ha registrato flussi in entrata record negli ultimi dodici mesi, mentre molti concorrenti faticavano. La crescita giustifica i notevoli costi del personale e il recente trasferimento nella prestigiosa Bahnhofstrasse di Zurigo.

Un nuovo standard di eccellenza in Svizzera

«Non ci siamo trasferiti nei nostri nuovi uffici solo grazie ai risultati passati, ma soprattutto in vista delle nostre prospettive di business per gli anni a venire», ha dichiarato giovedì sera Pascal Meinherz, Direttore Generale di Goldman Sachs Bank in Svizzera, durante la cerimonia di premiazione a Zurigo.

Goldman Sachs, pur americana, definisce oggi in Svizzera il nuovo standard di eccellenza bancaria.