BG Suisse Private Bank: sprint di crescita grazie a reclutamenti mirati
Di Maria Chiara Consoli, redattrice di finewsticino.ch a Milano
Banca Generali (BG) Suisse Private Bank ha raggiunto con due mesi di anticipo l’obiettivo fissato per il 2025 di superare i due miliardi di franchi di Asset Under Management.
Il traguardo è stato possibile anche grazie a una strategia di «shopping» mirato sul mercato svizzero.
Raccolta netta in forte accelerazione
Nel comunicato sui risultati dei primi nove mesi, la società ha annunciato per ottobre una raccolta netta di 1,184 miliardi di franchi, a fronte dei 424 milioni registrati nello stesso mese del 2024.
Il totale dei flussi da inizio anno sale così a 5,6 miliardi, con una crescita annua dell'8 %.
L’acquisizione di Aequitum rafforza il business
Il dato comprende l’impatto del reclutamento in Svizzera di tre professionisti con esperienza pluridecennale e un portafoglio complessivo di 793 milioni di euro, avvenuto tramite l’acquisizione dell’ex external asset manager Aequitum.
Si tratta di tre ex banker di Credit Suisse, una mossa che consente alla banca di consolidare la propria presenza sulla piazza di Lugano facendo leva su competenze riconosciute nel mercato locale.
Salto in avanti nella classifica delle banche svizzere
Grazie a questa operazione, la controllata svizzera guadagna terreno nella graduatoria delle banche di Svizzera e Liechtenstein per masse gestite.
Secondo lo studio «Wealth Management in Switzerland and Liechtenstein 2025» condotto da Chris Kuenzle di Fin21, la banca – fondata due anni fa a Lugano – occupava la 67esima posizione su 69 con 1,1 miliardi di franchi.
Il superamento dei due miliardi cambia gli equilibri
Oltrepassare la soglia dei due miliardi dovrebbe consentire alla banca di scalare almeno cinque posizioni, avvicinandosi a realtà come Mbaer e Globalance Bank, classificate rispettivamente al 60esimo e al 61esimo posto nello studio.
Lo stesso rapporto ha riservato una sorpresa positiva: BG Suisse Private Bank risulta la banca meglio patrimonializzata in Svizzera e Liechtenstein tra gli istituti con meno di 20 miliardi di masse gestite, superando competitor come Globalance e Bank Audi.
Rimpianti per un’alleanza sfumata
Una performance che, paradossalmente, potrebbe alimentare il rammarico degli ex manager di Mediobanca per il matrimonio mancato con Banca Generali, il cui potenziale appare oggi in forte accelerazione.
L’Amministratore Delegato di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: «Chiudiamo un terzo trimestre in crescita, sostenuto dalla raccolta della struttura esistente e, con il venire meno dell’offerta di Mediobanca, la progressiva normalizzazione del contributo del reclutamento netto».
Forte interesse per le soluzioni della casa
Mossa ha aggiunto: «Le nostre masse hanno superato il picco storico dei 110 miliardi, proseguendo il percorso di sviluppo che nel triennio ha visto aumentare i volumi di quasi il quaranta percento. La ventata di novità annunciata alla nostra convention sta riportando un forte interesse sulle soluzioni gestite di casa, con quasi 300 milioni di raccolta nel solo mese di ottobre tra fondi dedicati e contenitori finanziari».
Accelerazione in Svizzera e nuovi progetti in vista
Il CEO ha inoltre sottolineato: «Nell’ultimo mese abbiamo accelerato in Svizzera, trovando l’accordo con tre grandi professionisti molto stimati sulla piazza di Lugano che, oltre a gestire un portafoglio clienti rilevante, porteranno competenze forti in diversi ambiti al nostro Gruppo. Da ultimo, il contributo superiore alle previsioni di Intermonte e l’avvio promettente del nuovo importante progetto di insurbanking con Alleanza ci fanno guardare ai prossimi mesi con grande fiducia e ottimismo».


