Wolfsberg o il bisogno di «nobiltà nel settore bancario»
Nella primavera del 1970 la direzione generale dell'allora Società di banca svizzera (SBG, oggi UBS) visitò una proprietà situata sopra l'Untersee, sul Seerücken vicino a Ermatingen nel Canton Turgovia. Mai prima di allora il settore bancario era stato messo in discussione in modo così radicale, il che ha persino scosso la Svizzera nel suo insieme.
Speculazione, perdite elevate, crisi aziendali, scandali, attacchi terroristici, transazioni di denaro nero e acquisizioni ostili avrebbero dato a questo decennio un carattere quasi morboso. Il gruppo di dirigenti della SBG che si aggirava nella proprietà nella primavera del 1970 non aveva idea di quante difficoltà sarebbero emerse.
Residenza estiva, azienda agricola e foresteria
Documenti del Wolfsberg del 1576 (Immagini: UBS)
La proprietà, chiamata Wolfsberg, aveva già una storia movimentata alle spalle. Wolf Walter von Gryffenberg la fece costruire nel 1576 come azienda agricola. Nel 1732 lo junker Johannes Zollikofer von Altenklingen ricostruì l'edificio principale in stile barocco e lo utilizzò come residenza estiva.
All'inizio del XIX secolo, l'allora proprietario, barone Jean Jacques von Högger, fece costruire una foresteria, dopodiché la tenuta divenne la prima pensione del cantone di Turgovia sotto Charles Parquin, un bonapartista vicino alla corte dell'ex regina Ortensia nel vicino castello di Arenenberg.
Il Wolfsberg ha cambiato diverse volte proprietario e forma, come si può vedere nella mostra in corso al Wolfsberg o a questo link. Un uomo d'affari di nome Paul Meyer-Schwertenbach acquistò la proprietà nel 1938 e vi risiedette fino alla sua morte nel 1966. Quando morì nel 1966, la proprietà cadde in rovina.
Di propria iniziativa
Robert Holzach, iniziatore del Wolfsberg della SBG (Immagine: archivio privato)
Il fatto che la SBG sia riuscita ad acquisire il Wolfsberg dagli eredi di Meyer-Schwertenbach è merito di Robert Holzach, allora membro della direzione generale di SBG e di fatto massimo direttore operativo della banca. Suo cugino, Paul Holzach, era stato socio in affari di Meyer-Schwertenbach.
Non si sa se Holzach fosse in stretto contatto con questo cugino, ma si può supporre che, grazie al suo grande interesse per la storia di famiglia, conoscesse il legame tra Paul Holzach e Paul Meyer-Schwertenbach – oppure che conoscesse il Wolfsberg molto prima che la tenuta del castello fosse trasferita alla SBG negli anni '70.
Holzach ha rischiato molto, soprattutto perché aveva già acquistato il Wolfsberg – di propria iniziativa e senza l'approvazione della banca – quando ha fatto da guida ai suoi colleghi della direzione in giro per la proprietà.
Ernst Mühlemann, politico e per molti anni direttore del Wolfsberg (Immagine: Keystone)
Aveva abilmente organizzato la visita e convocato allo scopo il suo commilitone del 31° reggimento di fanteria turgovese, Ernst Mühlemann, che a quel tempo era direttore della scuola magistrale di Kreuzlingen. Holzach lo stimava molto, soprattutto dopo che il centro di formazione e la chiesa del monastero di Kreuzlingen erano stati distrutti da un incendio nel 1963 e Mühlemann aveva preso in mano la ricostruzione impegnandosi enormemente a livello personale.
Ombelico del mondo
Durante l'ispezione dei dirigenti della SBG al Wolfsberg, Mühlemann descrisse la regione del Lago di Costanza come l'ombelico del mondo in modo così plausibile che Holzach riuscì a far accettare immediatamente la sua richiesta «sur place», come venne definito nel gergo della SBG. Ancora oggi viene menzionato quello che il presidente della SBG Alfred Schaefer disse dopo la presentazione: «Messieurs, è un po' caro, ma penso che cela vaut la peine. C'è anche qualcosa da bere qui?
A quel tempo, la SBG aveva un problema di personale. Tra il 1960 e il 1970, la forza lavoro della banca era passata da poco meno di 4.000 dipendenti a quasi 10.000. Di questi, quasi la metà aveva meno di 25 anni. Alla luce di questa evoluzione, è sorta in primo luogo la questione di dove si potessero assumere ulteriori dipendenti e, in secondo luogo, come si potessero «inculcare» a questo personale gli elevati standard di qualità della banca.
Nobiltà d’animo, raffinatezza, senso dello stile e della forma
Castello di Wolfsberg a Ermatingen nel Canton Turgovia (Immagine: Archivio privato)
In effetti, a quel tempo molti dei dirigenti della banca non avevano una formazione accademica o superiore. La visione di Holzach era di creare una fucina di dirigenti in cui le persone con più talento dovevano essere formate per diventare impiegati di banca universali, non senza una severa educazione militare. E quello che lui esigeva non era proprio modesto; considerava l'impiegato di banca come qualcosa di più di un normale impiegato d'ufficio.
«Credo nella necessità di una certa 'nobiltà' nel settore bancario. Nobiltà d’animo, raffinatezza, senso di stile e di forma, classe: questi sono attributi, apparentemente senza eccezioni, polverosi, superati, nel migliore dei casi ancora nostalgici in un'epoca che spesso sembra cercare l'autorealizzazione in un'enfatizzata nonchalance o trasandatezza. Il completo «lasciarsi andare», con disinvoltura o almeno ‘casualmente’ ignorando ciò che è stato provato e sperimentato, può essere più piacevole, certamente meno impegnativo della classificazione e talvolta della subordinazione a strutture che hanno dispiegato e continuano a dispiegare il potere formativo».
Senso della vita
Robert-Holzach-Park, da maggio 2025 (Immagine: finews.ch)
L'idea di Holzach non era solo quella di un centro di formazione, ma anche di un «luogo di riflessione» (oggi think tank) per i dipendenti della banca: «Il banchiere ha bisogno di un tenore di vita stabile per far fronte con successo ai suoi numerosi incarichi. Per comprendere i suoi incarichi, deve anche sforzarsi di comprendere il senso della vita, di mettere ordine in un tema così complesso, attraverso il pensiero e la riflessione».
Il 21 febbraio 1971, all'inizio delle manovre del 4º Corpo d'Armata, Ernst Mühlemann, in qualità di generale di stato maggiore, a bordo di un elicottero, si schiantò in un bosco nei pressi di Rüti, nell'Oberland zurighese, a causa di un'avaria al motore durante una forte tempesta di neve. Mentre il comandante del corpo d'armata Adolf Hanslin morì sul colpo, Mühlemann e il pilota Hans Pulver sopravvissero.
Gravemente feriti, furono trasferiti all'Ospedale universitario di Zurigo. Più tardi, quando Mühlemann si trovava in convalescenza in Ticino, fu contattato da Holzach. Il banchiere si informò sullo stato di salute di Mühlemann, ma poi si mise subito al lavoro: «In una ‘seconda vita’ non si può andare avanti senza nuove idee».
Holzach, che non era mai stato una persona particolarmente sentimentale, gli offrì senza ulteriori indugi la direzione del Wolfsberg. Mühlemann accettò e divenne uno dei fedelissimi di Holzach.
Monastero dei banchieri con bar
Ma per prima cosa bisognava sistemare il Wolfsberg. La coppia di architetti Rudolf ed Esther Guyer fu incaricata di ricostruire il complesso. Lungo un asse con ampio corridoio e foyer di accoglienza, sono state create aule per i corsi, inclusa un'aula magna, una piscina con palestra e intorno a un cortile di pini silvestri 120 piccole e spartane stanze singole, di 19 mq ciascuna.
Secondo Holzach, il Wolfsberg non doveva diventare un'oasi di benessere, ma doveva essere funzionale e soddisfare i requisiti formativi generali, che includevano anche modestia e moderazione.
Una camera degli ospiti di oggi al Wolfsberg (Immagine: finews.ch)
Il Wolfsberg divenne presto popolarmente noto come il «monastero dei banchieri», anche se molti dipendenti della SBG vi trascorrevano molte allegre serate nella rimessa delle carrozze simile ad un bar.
L'inaugurazione ufficiale avvenne l'8 maggio 1975. In un'epoca già fortemente influenzata dalle ideologie egualitarie del movimento studentesco e per i diritti civili del 1968, nel suo discorso Holzach pose la domanda eretica: «Nella nostra epoca si può fare a meno di un'élite?"
Brillante appello per individui capaci
Partendo dalla constatazione che, sullo sfondo del crescente livellamento delle forze politiche di sinistra, non si parla in prima linea di élite ma si tace sull’argomento, egli presentò questa élite come l'istituzione più importante per il benessere e la prosperità di una società: «La principale preoccupazione dell'élite dovrebbe essere il benessere comune».
Il discorso di Holzach fu un brillante appello a favore dell'individuo capace che percepisce consapevolmente il suo compito come parte dell'élite. E con il Wolfsberg, Holzach voleva creare un nucleo per realizzare quest’attività, almeno per quanto riguardava il settore bancario.
Persone sotto pressione
All'epoca disse: «In ogni momento e in tutti i settori, i risultati eccezionali e straordinari di una minoranza hanno reso il progresso possibile e accessibile alla maggioranza a lungo termine. Nella nostra epoca si potrebbe fare a meno di tale aiuto da parte dell'élite solo se non ci fosse più bisogno o non si volesse più un ulteriore sviluppo olistico del progresso, o se si potesse offrire un aiuto equivalente altrove. Se supponiamo per un momento che la nostra società abbia bisogno e desideri un ulteriore progresso, un ulteriore sviluppo, cosa che vale soprattutto per gli Stati non industrializzati e meno sviluppati, allora il problema si riduce alla questione di un sostengo alternativo. Chi, invece dell'élite con le nostre idee, potrebbe svolgere altrettanto bene o addirittura meglio la stessa funzione pionieristica?»
Chi voleva fare carriera nella SBG, veniva temprato al Wolfsberg. Non si trattava solo di sgobbare. Era molto di più, infatti si alternavano attività di formazione tecniche e manageriali, sempre abbinate all'intento di fornire ai partecipanti ai corsi una formazione generale mirata in economia, politica, cultura e affari sociali. Naturalmente, l'intera attività aveva un carattere militare adeguato e molte esercitazioni erano esplicitamente basate sul fatto che le persone attivano le loro ultime riserve solo sotto pressione e che questo è il modo migliore per determinare se qualcuno è adatto a una posizione dirigenziale.
Innumerevoli personalità
Alexander Dubřek (a destra), figura di spicco della Primavera di Praga, 1992 (Immagine: Archivio privato)
Oltre all'insegnamento diretto, in questi seminari si svolgevano anche discussioni di gruppo (brainstorming) su temi politici, culturali e sociali. Durante una settimana di corso, venivano effettuati numerosi esercizi basati sulla realtà, vale a dire giochi di ruolo, ad esempio come dovrebbe comportarsi un direttore di filiale quando c'è una manifestazione contro la banca davanti alla sua filiale. Tali situazioni venivano ricreate nel modo più realistico possibile con delle comparse. Anche le sessioni di formazione sui media erano frequenti, dove la SBG convocava giornalisti di tabloid risoluti che avevano il compito di mettere alle strette i dipendenti della banca in interviste fittizie o di obbligarli a dare spiegazioni.
Mühlemann riuscì anche a trasformare il Wolfsberg in un centro d'incontro di richiamo internazionale al di là del mandato di formazione, organizzandovi incontri con imprenditori, politici e artisti. Questi dialoghi dovevano fornire «un contributo all'educazione dell’individuo verso l'alto». Innumerevoli personalità come Helmut Schmidt, Alexander Dubřek, Mikhail Gorbaciov e Franz Josef Strauss accettarono il suo invito.
Ristrutturazione e ampliamento
All'inizio degli anni '90, i responsabili del Wolfsberg vennero accusati dall'allora direzione della SBG con a capo Robert Studer di non aver adattato il centro di formazione ai mutati eventi dell'epoca (fine della guerra fredda, globalizzazione, americanizzazione del mondo finanziario). È così che Ernst Mühlemann andò in pensione nel 1992. Di conseguenza, i responsabili valutarono e rielaborarono il concetto del centro.
Tra il 2005 e il 2008 fu quindi ristrutturato e ampliato. In queta fase fu creata una nuova ala di alloggi che soddisfaceva le più moderne esigenze di comfort, cosicché l'elemento ascetico a cui Holzach aveva attribuito tanta importanza scomparve completamente.
Orientamento internazionale
Vista dall'alto dell'intero complesso (Immagine: UBS)
Oggi il centro di formazione di Ermatingen è attivo con il nome di «UBS Center for Education and Dialogue» ed è una filiale del Gruppo. Da ex «monastero dei banchieri» o «scuola centrale per i dirigenti della SBG», il centro si è trasformato in un'istituzione orientata a livello internazionale che ora organizza eventi principalmente per altre aziende e per i clienti di UBS e, rispetto al passato, offre una quota molto minore di formazione interna alla banca.
I circa 30 eventi del Wolfsberg Dialogue Program si concentrano ogni anno sui clienti di UBS, creano opportunità esclusive di incontro e mettono in contatto le persone: le tre piattaforme tematiche del Wolfsberg Dialogue Program – «Economics», «Politics» e «Passion» – sono orientate ai megatrend globali del nostro tempo e ai temi strategici di UBS.
Gli eventi consentono incontri con esperti, dialoghi all'avanguardia e scambi proficui con personalità importanti, esclusivamente su invito.











