Unicredit punta al comando: raddoppiata la quota in Commerzbank

La banca italiana Unicredit rafforza la sua presa su Commerzbank, diventando il maggiore azionista con una quota del 20%. L’operazione rilancia le speculazioni su una possibile fusione tra i due istituti, ma da Berlino arrivano segnali di resistenza.

Unicredit ha annunciato di aver raddoppiato la sua partecipazione diretta in Commerzbank, portandola a circa il 20%. In questo modo, la banca italiana diventa il primo azionista della seconda banca tedesca per importanza.

L’istituto guidato da Andrea Orcel detiene inoltre derivati che le garantiscono l’accesso ad un ulteriore 9% del capitale di Commerzbank. Secondo una nota diffusa martedì sera, anche queste posizioni dovrebbero essere convertite in azioni «a tempo debito».

Fino ad ora, il principale azionista della Commerzbank era lo Stato tedesco, con una quota del 12%. Il governo federale continua tuttavia a sostenere la dirigenza attuale dell’istituto tedesco, che si oppone apertamente a una possibile vendita a Unicredit.

Il «no» condizionato della CEO Orlopp

La CEO della Commerzbank, Bettina Orlopp, ha chiarito di essere disposta a valutare colloqui su un’eventuale fusione solo se Unicredit presenterà in anticipo un piano concreto. In particolare, la manager tedesca chiede chiarezza sulla struttura futura del gruppo, sulle valutazioni economiche e su altre questioni fondamentali.

Orcel, tuttavia, respinge tale richiesta. A suo avviso, la presentazione di un piano dettagliato equivarrebbe a un’offerta pubblica formale di acquisto, che al momento non intende avanzare.

Un’offerta formale resta uno scenario possibile

Secondo la normativa vigente, Unicredit sarebbe obbligata a lanciare un’offerta pubblica rivolta a tutti gli azionisti di Commerzbank se la sua quota dovesse superare il 30%. Questo scenario resta dunque sul tavolo, nel caso in cui la banca italiana decidesse di incrementare ulteriormente la propria partecipazione.

Con questa mossa, Unicredit si posiziona in modo sempre più deciso sulla scena bancaria europea – ma la strada verso una fusione resta accidentata e tutt’altro che scontata.