AI ed energia: BIL Suisse guida il dibattito sull’innovazione

Nella suggestiva cornice della Cantina Moncucchetto si è svolto l’incontro promosso da Banque Internationale de Luxembourg, BIL, dedicato al ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nel mercato dell’energia.

Dell'inviato Giorgio Armandola, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Di fronte ad un pubblico selezionato di imprenditori vicini alla banca, sono intervenuti Ed Hesse, fondatore e Presidente di Energy Web e Trent Mc Conaghy, cofondatore di Ocean Protocol & ASI. Il dibattito è stato introdotto e moderato da Sascha Wullschleger, Head of Wealth Management Lugano, BIL Suisse

Analizzando le componenti del processo che noi definiamo Intelligenza Artificiale, scopriamo che le fasi terminali – quelle che consentono all’utilizzatore di interfacciarsi con il sistema – sono in realtà le meno complesse da un punto di vista operativo. Le difficoltà nascono nelle fasi iniziali del processo, quando è necessario avere a disposizione capacità di calcolo senza precedenti, che a loro volta richiedono quantità di energia mai considerate prima dell’era dell’AI.

Un settore ad alto fabbisogno di capitale

Queste esigenze operative richiedono investimenti di dimensioni che hanno pochi precedenti, facendo dell’AI un settore ad alto fabbisogno di capitale.

Dall’altro lato, i risultati sono altrettanto sostanziali. Se consideriamo il processo di sviluppo dell’intelligenza artificiale in relazione a quello dell’intelligenza umana, nel 2019 le capacità cognitive dell’AI erano paragonabili a quelle di un bambino in età prescolare. Già nel 2021 si era superato il livello di una istruzione elementare, per arrivare nel 2023-2024 al livello di conoscenza di un brillante studente di scuola superiore. E nel futuro? Le previsioni parlano di una conoscenza paragonabile a quella di un ricercatore universitario già nel 2027.

Di pari passo prosegue la crescita nella rilevanza economica dell’AI: Nvidia, un leader mondiale nel computing per AI, passa da meno di 5 miliardi di dollari di ricavi nel 2022-23 a più di 20 miliardi nel 2024.

Per sostenere tali ritmi di sviluppo sono necessari investimenti altrettanto rilevanti. I dati citati da Trent Mc Conaghy sono impressionanti: la spesa in capitale dei tre principali operatori – Meta, Google e Microsoft – è stimata essere superiore ai 150 miliardi di dollari nel 2024, contro gli 87 miliardi nel 2023 e i 28 miliardi nel 2017. Il grosso della spesa è concentrato nella realizzazione di data centers, altamente energivori e che richiedono grossi investimenti di capitale.

La domanda di energia cresce esponenzialmente

E sul fronte energetico? Coerentemente, la domanda di energia generata dall’AI sta crescendo in modo esponenziale. Se nel 2022 l’energia assorbita dall’AI equivaleva al consumo medio di 10.000 abitazioni, per il 2026 si prevede un consumo pari alla produzione di un impianto di energia atomica, e nel 2030 la domanda potrebbe raggiungere circa il 20% dell’intera produzione di energia elettrica degli Stati Uniti.  Secondo alcune previsioni, la domanda di energia per l’AI passerà dall’iniziale 3% al 99% dell’energia prodotta in un Paese come gli USA.

Un aspetto interessante riguarda i rapporti internazionali: il confronto tra la produzione di energia dei maggiori Paesi occidentali e la Cina è impietoso. Se Europa e USA si attestano su un livello di 4.000-5.000Terawattora nel 2023, la Cina supera largamente gli 8.000TWh. Da non trascurare poi l’India, che lentamente ma costantemente ha visto la sua produzione crescere fino a 2.000TWh.

In conclusione: la produzione di energia cresce, anche se non distribuita equamente tra le diverse aree del mondo, la domanda di energia cresce anche più velocemente, ed è concentrata in settori ben definiti: computing e AI. Quindi, in futuro, saranno i grandi data center a determinare i prezzi dell'energia?