Mps rilancia la sfida su Mediobanca

Lo scontro fra Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca si fa sempre più serrato. La data cerchiata in rosso è il 16 giugno, quando i soci di Mediobanca saranno chiamati a pronunciarsi sull’operazione di scambio tra la quota Generali e Banca Generali, necessaria per superare la passivity rule dopo l’offerta pubblica di scambio lanciata da Mps sull’intero capitale di Piazzetta Cuccia.

Se l’aula approverà lo scambio, il via libera verrebbe interpretato come un nuovo endorsement alla strategia di Alberto Nagel, rendendo più complesso il successo dell’Ops di Siena.

Prova d’aula il 16 giugno

Il risultato resta incerto e gli operatori scrutano il titolo Mediobanca in cerca di movimenti sospetti. I maggiori indiziati a irrompere nella partita sono Intesa Sanpaolo e UniCredit, entrambe ansiose di guadagnare peso in Generali.

Intanto i vertici bancari sfruttano le conference call sui conti trimestrali per lanciarsi messaggi a distanza sempre meno cordiali. Il CEO di Mps, Luigi Lovaglio, ha commentato seccamente: «Mediobanca si è svegliata» e ha ribadito che l’offerta su Banca Generali non intralcia l’Ops, «molto più trasformativa» per creare il primo campione finanziario italiano.

Gli osservati speciali in Borsa

Lovaglio non ha gradito le parole di Nagel, che aveva suggerito a Mps una fusione con una banca commerciale, sottolineando la mancanza di track record nel wealth management e nel CIB. Il manager senese ha ringraziato con ironia per «i consigli».

«Siamo già pienamente operativi e in grado di portare avanti la trasformazione, che richiede visione, competenze ed esecuzione» ha chiarito Lovaglio, aggiungendo che l’Ops «non è un gioco di potere, ma un progetto per creare un business più forte».

Lovaglio risponde a Nagel

Entrando nel merito, Lovaglio ha giudicato poco convincenti i benefici finanziari dello scambio su Banca Generali: secondo alcuni analisti il consumo di capitale supererebbe i 100 pb, riducendo la distribuzione e risultando neutro, se non negativo, per l’EPS e il dividendo di Mediobanca.

I numeri dell’operazione

Sul fronte dei conti, Mps ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 413 milioni di euro (+24,2 % su base annua) e un CET1 post Basilea 4 al 19,6 %, che porta il buffer di capitale a circa 890 pb sopra i requisiti.