Anno da incorniciare per Piazza Affari grazie al +28% messo a segno dal Ftse Mib. Sui mercati di Borsa Italiana registrate 36 Ipo.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Il 2023 è stato un anno da incorniciare per la Borsa Italiana il cui indice Ftse Mib ha fatto registrare una crescita del 28%, la migliore delle borse europee. Piazza Affari è risultata seconda solo al Nasdaq 100 che ha fatto registrare un’incremento del 44% mentre ha sopravanzato di misura Tokyo dove il Nikkei 225 ha totalizzato un progresso del 27%.

Il sistema finanziario italiano è caratterizzato da un forte «bancocentrismo». E gli ottimi risultati della banche sono stati la principale ragione del successo dell’indice italiano anche in virtù del maggior peso che hanno rispetto all’intero listino.

Ricchezza del Paese

Il titolo che ha brillato di più nel corso degli ultimi dodici mesi è stato Unicredit la cui capitalizzazione è aumentata dell’83,39%, seguito da Leonardo, che ha fatto registrare un 82,20% e da Stellantis con il +60,17%. Il peso di Piazza Affari rispetto alla ricchezza del Paese è salito ma è ancora lontano dai livelli del recente passato.

Le azioni a Piazza Affari capitalizzavano a fine 2023 più di 760 miliardi di euro, pari al i9,4% del PIL, in netto aumento dal 33,9% di fine 2022, ma lontana dalla percentuale di oltre il 50% raggiunta agli inizi del millennio.

Mps appena giù dal podio

La quarta posizione assoluta è occupata dal Monte dei Paschi di Siena, la ormai ex pecora nera delle banche italiane. Molta della corsa è stata fatta nelle ultime settimane del 2023 complici i sempre migliori risultati annunciati dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio, dall’inizio della discesa del Ministero delle Finanze e dell’affollamento di rumor relativi a un possibile futuro matrimonio.

Nella top ten dei migliori titoli dell’anno compaiono anche Bper Banca, al quinto posto assoluto con un incremento della capitalizzazione del 57,47%. Le indiscrezioni sul possibile matrimonio con il Monte, intensificatesi nelle ultime settimane del 2023, non sembrano avere impattato negativamente le quotazioni della banca segno che il mercato, astrattamente, potrebbe essere favorevole all’unione.

Piazza Affari dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita

La nona posizione è occupata dal Banco Bpm che ha messo a segno un progresso del 41,3%. Resta da capire quanto, su questa performance, abbiano influito i numeri del nuovo piano industriale su base stand alone presentato dalla banca e quanto le indiscrezioni dei possibili combinazioni con Unicredit o con Credit Agricole Italia, sempre molto vivaci in ambienti finanziari.

Nel 2023 sui mercati di Borsa Italiana si sono registrate 39 ammissioni, di cui 36 Ipo, di cui 4 sul mercato principale (Euronext Milan) e 32 su Euronext Growth Milan (di cui 4 sul segmento professionale), il segmento di Piazza Affari dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita.

Prosegue vivacità quotazioni

A fine dicembre scorso risultavano 429 società quotate sui mercati di Borsa Italiana di cui 225 sul mercato principale Euronext Milan, una sul mercato MIV e 203 su Euronext Growth Milan (il mercato di crescita dedicato alle PMI).

Gli scambi hanno avuto una media giornaliera praticamente invariata rispetto al 2022 a circa 2,3 miliardi di euro. Nel 2023 il totale della raccolta delle 36 Ipo è stato pari a 1,561 milioni di euro cui vanno aggiunti aumenti di capitale per complessivi 621,5 milioni di euro. Nel 2023 le OPA sono state 20 per un controvalore di circa 923 milioni di euro.